mercoledì 31 dicembre 2014

AUGURI DI UN FELICE 2015, CON LE LENTICCHIE DE "LA CUCINA ITALIANA"


Una preparazione dell'ultimo minuto, 
tantissime cose da fare
(non tanto per San Silvestro,
quanto per il primo compleanno del nostro stupendo nipotino Pietro)
e, nel giorno in cui le analisi hanno decretato,
coltellata al cuore!,
la mia futura astinenza a vita dagli zuccheri...

...tanta tanta voglia di augurare a tutti i miei amici un
FELICISSIMO 2015!!!

 Valeria
"LE LENTICCHIE" 
(mi sono ispirata alla ricetta presentata sul sito de LCI, applicando le mie consuete variazioni)

CHE COSA SERVE?
- 20 g di OLIO extra vergine di oliva
- 300 g di MIX per SOFFRITTO surgelato Orogel (o il peso corrispondente di CIPOLLA, SEDANO, CAROTA)
- 200 g di SALSA di POMODORO
- 250 g di LENTICCHIE ammollate
- 1 litro circa di ACQUA BOLLENTE
- 2 cucchiaini di DADO VEGETALE Bimby o altro
- 2 foglie di BASILICO

COME FACCIO?
1. SOFFRIGGO nell'OLIO la CIPOLLA, il SEDANO, la CAROTA.
2. AGGIUNGO la SALSA di POMODORO e faccio CUOCERE un po'.
3. UNISCO le LENTICCHIE, il DADO VEGETALE e, gradualmente, l'ACQUA bollente necessaria per portare a cottura.
4. CUOCIO per circa 50 minuti. Verso la fine aggiungo le foglie di BASILICO. 
N.B.: Sono migliori se preparate il giorno precedente.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA **

martedì 30 dicembre 2014

A PROPOSITO... LA TRECCIA CON MANDORLE E FICHI DA "LA CUCINA ITALIANA"

A proposito di Grecia...

Una terra magica.
La sua bellezza ti "ferisce" (Seferis).
I suoi colori ti danno pace.
I sapori ti solleticano.

Vi ho passato le mie vacanze più belle.

Con un Paffu new entry e una Manu adolescente, tanti anni fa.

Con Anna, che mi era amica e che oggi, non so perché, mi evita.

In particolare, non dimenticherò quelle due settimane a Paxi, trascorse con Raffaella e la sua famiglia.

Raffaella è una delle persone a me più care.
Generosissima, mi aveva voluta con sé perché non passassi da sola quella mia prima vacanza da single.

Vivevamo poco distanti gli uni dall'altra: loro in mezzo al bosco, io più vicino al paese.
Avevo preso in affitto uno studio piccolissimo, arredato con i toni del mare.
C'era tanto legno chiaro: gli infissi, le imposte, il rivestimento delle pareti.
Un vecchio caminetto faceva da supporto a un fornello anni '60.
E il frigo era sempre pieno di lattine di Coca Cola (a quel tempo, si può dire che ne fossi addicted), che dividevo con i figli di Raf.
L'appartamentino era al piano terra.
Davanti, aveva un piccolo giardino, con un pergolato fiorito.
Un vialetto separava il mio alloggio da quello della padrona di casa.

Dolcissima signora Irini!
Non parlava italiano, né inglese.
Ma facevamo ugualmente lunghe chiacchierate, aiutandoci con il poco greco antico rimasto nella mia memoria dagli studi classici.
Se proprio non ci si capiva, scrivevamo qualche parola sui margine del "Corriere della sera".
Con Irini stupefatta dal fatto che io conoscessi il suo alfabeto.

Ricorderò sempre con tenerezza la sera in cui Raffaella & C vennero a mangiare da me: la signora, orgogliosissima, mi prestò la sua tovaglia più bella...

Non ho mai mangiato fichi, durante le mie vacanze greche.
Ma questo frutto mi fa sempre pensare a Paxi: forse perché, durante quella splendida vacanza, la mia colazione non era solo a base di Coca Cola (sic), ma anche di quei meravigliosi biscotti Settembrini del Mulino Bianco, oggi purtroppo scomparsi dagli scaffali italiani.

Il sapore del dolce che vi propongo non è esattamente quello dei biscotti ai fichi di cui sopra.
Ma ha comunque fatto affiorare questi ricordi.

E per questo gliene sono profondamente grata.

"LA TRECCIA CON MANDORLE E FICHI"
(questa è la mia versione della ricetta comparsa su "La Cucina Italiana" di dicembre 2014; io ho usato la macchina per il pane, ma si possono utilizzare anche altri tipi di robot o l'impasto può essere eseguito a mano)


CHE COSA SERVE?

- 250 g di FARINA MANITOBA
- 35 g di BURRO ammorbidito
- 60 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- un pizzico di SALE
- 1 bustina di LIEVITO DI BIRRA disidratato
- 2 UOVA pasta gialla
- 20 g di VINO MARSALA + un po'
- 30 g di LATTE + un po'
- 170 g di FICHI SECCHI morbidi a pezzetti
-  50 g di MANDORLE con la pellicina a pezzetti
- GRANELLA di ZUCCHERO per guarnire


 COME FACCIO?

1. INSERISCO nella macchina per il pane FARINA, BURRO, ZUCCHERO, SALE: li amalgamo un po' con una forchetta di legno.

2. UNISCO il LIEVITO disidratato: miscelo ancora un po'.

3. A PARTE, sbatto leggermente le UOVA con 20 g di VINO MARSALA e 30 g di LATTE. Li UNISCO agli INGREDIENTI SECCHI.

4. ATTIVO la MACCHINA per il PANE sul programma dough.

5. DOPO 90 minuti, o alla fine del programma, l'IMPASTO dovrebbe essere RADDOPPIATO di volume. Lo TOLGO dalla macchina e, impastando a mano, vi INCORPORO le MANDORLE e i FICHI bagnati nel VINO MARSALA.

6. FORMO tre FILONI, con i quali formo una TRECCIA, che trasferisco in una teglia di almeno 40x30 cm, foderata con CARTA FORNO.

7. COPRO con PELLICOLA TRASPARENTE e faccio LIEVITARE ancora almeno 1 ora (deve raddoppiare di volume).

8. SPENNELLO la treccia con del LATTE, la cospargo con GRANELLA di ZUCCHERO.

9. CUOCIO in forno ventilato a 170°C per circa 30-35 minuti (IMPORTANTE!!! Ho recentemente scoperto che il forno ventilato NON VA PRERISCALDATO! Mi scuso per l'errore che ho ripetutamente commesso nelle ricette precedenti).

N.B.: La TRECCIA CON MANDORLE E FICHI è ottima tiepida, servita con del vino moscato.

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

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martedì 23 dicembre 2014

σοκολάτα, IL MIO REGALO DI NATALE

σοκολάτα: cioccolata in lingua greca.

Perché la Grecia è la terra degli dei.
E la cioccolata il loro cibo.

Un omaggio a "Chocolat", uno dei romanzi food che preferisco.
Ma anche al film da esso tratto.

Un omaggio alla cultura classica della mia adolescenza.
E a quella gastronomica della mia età matura.

La cioccolata è il dolce preferito di mio padre, uomo intelligente e colto (ma anche estremamente goloso), che amo profondamente.

E' il ricordo di giornate in montagna e di soste ai rifugi.
Di risvegli chiassosi la mattina di Santa Lucia.
Di uova di Pasqua con improbabili, scadentissime sorprese.

Cioccolata è famiglia, affetto, tradizione.
Dimentichiamo per un attimo le sue calorie e abbandoniamoci al suo calore.




σοκολάτα è il fotolibro che raccoglie le migliori ricette al cioccolato di questo blog.
Sarà il mio regalo di Natale per le persone che mi sono più care.
Cliccando sull'icona in alto a destra, è possibile scaricarne gratuitamente il PDF.
Così, anche tutti gli amici di "Pane per i tuoi denti" potranno averne una copia sotto l'albero...
Con tutto il mio affetto.

Valeria


lunedì 22 dicembre 2014

"LA SOCA DE NADAL" (IL TRONCHETTO DI NATALE): CON I MIEI PIU' CARI AUGURI...

Che romantica, la tradizione veronese di mettere da parte il pezzo di legno più grande della legnaia per la notte di Natale!

E' la "sòca de Nadal": la base, la radice dell'albero.
E' secca, contorta, vecchissima.
Ma brucerà per l'intera Notte Santa.

Nel 1900, Berto Barbarani, il cantore della nostra città, le ha addirittura dedicato dei versi:

"La sòca che se sbrusa,
la taca a ciacolar!
Mi te domando scusa,
ma voi sentir parlar
sta sòca che se brusa..."

(che, tradotto in italiano, suonerebbe così: "la radice che brucia incomincia a chiacchierare! Ti chiedo scusa, ma voglio sentir parlare questa radice che sta bruciando...").

E' bello anche sapere che, la stessa tradizione, è diffusa in quasi tutta l'Europa.
Tanto che, in Francia, la "soca de Nadal" è diventata un dolce: il TRONCHETTO DI NATALE.

Ci pensavo da tempo, a questa preparazione: me l'aspettavo lunghissima e complessa.
Invece, quando mi ci sono cimentata, mi sono resa conto di quanto essa sia semplice.
E di quanto il risultato "faccia Natale"...


Dedico la mia "SOCA DE NADAL" a tutti voi,
con i miei più affettuosi auguri!

Valeria

"IL TRONCHETTO DI NATALE"
(ho impastato con la planetaria KitchenAid, ho raffreddato con l'abbattitore Fresco Irinox)

CHE COSA SERVE?

Per l'impasto:
- 3 UOVA medie
- 65 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 20 g di FARINA 00
- 20 g di AMIDO di MAIS
- 25 g di CACAO AMARO
- SALE
- 1/2 cucchiaino di LIEVITO VANIGLIATO
- BURRO e FARINA per ungere la CARTA FORNO

Per farcire:
- 400 g di NUTELLA (anche di più, se volete un TRONCHETTO ultra goloso)
- 20 g di CIOCCOLATO FONDENTE a scaglie


COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il FORNO a 180°C (ventilato)

2. FRULLO nella planetaria le UOVA con lo ZUCCHERO: le faccio montare fino a quando il loro volume raddoppia.

3. SETACCIO tutti insieme, in una ciotola a parte, la FARINA, l'AMIDO di MAIS, il CACAO, il SALE e il LIEVITO VANIGLIATO.

4. UNISCO gli ingredienti SECCHI alle uova e allo zucchero ormai montati, utilizzando una spatola di silicone e mescolando con movimento dal basso verso l'alto.

5. UNGO con poco BURRO un foglio di CARTA FORNO, lo spolverizzo con FARINA.

6. STENDO l'IMPASTO sulla carta forno unta e infarinata. Con una spatola rettangolare, lo ALLARGO fino a formare un rettangolo di circa cm 30 x cm 40.

7. INFORNO e CUOCIO per 15 minuti (però controllo dopo i primi 10 minuti!!!): è cotto quando gli angoli incominciano leggermente a sollevarsi dalla teglia.

8. NEL FRATTEMPO, mi preparo sul piano di lavoro un CANOVACCIO pulito, inumidito e ben strizzato. Su di esso, STENDO l'IMPASTO cotto (lasciandolo sulla carta forno). ARROTOLO il dolce aiutandomi con lo strofinaccio. Faccio RAFFREDDARE per qualche minuto nell'abbattitore.

9. TOLGO il dolce dall'abbattitore, lo stendo delicatissimamente sul piano di lavoro. Spalmo 2/3 della NUTELLA* sulla superficie interna del rotolo (sulla parte concava), senza arrivare ai bordi per evitare che, riarrotolandolo, la crema di nocciole fuoriesca.

10. SPALMO la NUTELLA* rimanente sulla superficie esterna del tronchetto, stendendola con una spatola zigrinata, in modo da creare una decorazione simile alla corteccia.

11. DISTRIBUISCO sulla Nutella* le scaglie di CIOCCOLATO FONDENTE e decoro a piacere.

* Al posto della Nutella originale, si può utilizzare la CREMA GIANDUIA preparata con Il Bimby / Thermomix (naturalmente, almeno in doppia dose).

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

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giovedì 18 dicembre 2014

MENO SETTE: LA GHIRLANDA DI NATALE

Carissima Erika,

è almeno mezz'ora che cerco il modo di scrivere la dieresi sulla e.
Niente da fare: non ci riesco!
Per questo, ho deciso di italianizzare il nome di questo magnifico dolce natalizio.

Mi perdoni, padrona di casa di "Giochi di zucchero"?

La ricetta originale l'ho presa dal tuo bellissimo blog. Ma poi, in casa, non avevo frutta secca (in compenso, c'era una quantità industriale di canditi).
E così, la tua "couronne" (nota con quanta astuzia evito ancora la dieresi!!!) è diventata tutt'altro...

Lo ammetto: la mia versione non è particolarmente fotogenica, ma questo tuo dolce è talmente buono che, per riuscire a immortalarlo, ho dovuto rifarlo due volte.
Sì, hai capito bene: il primo, me l'hanno proprio mangiato sotto il naso!

Che meraviglia, però: la tua "couronne", cara Erika, sembra proprio una di quella ghirlande che si appendono fuori dalla porta di casa.
Aspettando il Natale davanti a un caminetto acceso...


"LA GHIRLANDA DI NATALE"
(ho usato la macchina per il pane)

CHE COSA SERVE?

Per l'impasto:
- 250 g di FARINA 0
- 30 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 1 pizzico si SALE
- 50 g di BURRO ammorbidito
- 1 UOVO sbattuto
- 1 bustina di LIEVITO di BIRRA disidratato
- 120 ml di LATTE

Per il ripieno:
- 80 g di BURRO ammorbidito
- 70 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 1/2 bacca di VANIGLIA (i semi)
- 50 g di UVETTA
- 1/2 bicchiere di MARSALA
- 70 g di CEDRO o ARANCIA CANDITI
- 70 g di MACEDONIA CANDITA
- 50 g. di MANDORLE SPELLATE
- 50 g di NOCCIOLE TOSTATE
- 40 g di PINOLI interi o MANDORLE a listarelle


COME FACCIO?

1. PREPARO l'IMPASTO:
- INSERISCO nella macchina per il pane tutti gli INGREDIENTI per l'impasto (LIEVITO e LATTE per ultimi).
- La aziono sul PROGRAMMA DOUGH (durerà circa 90 minuti, ma, se lasciate lievitare di più, il risultato sarà ancora migliore).

2. PREPARO il RIPIENO:
- MEZZ'ORA prima di usarla, metto l'UVETTA a macerare nel MARSALA.
- IN UNA CIOTOLA, unisco allo ZUCCHERO i semi di VANIGLIA, distribuendoli tra i granelli con le dita.
- AGGIUNGO il BURRO e FRULLO con le fruste fino a ottenere un composto morbido.
- MESCOLANDO con un cucchiaio di legno, unisco al composto l'UVETTA strizzata, i CANDITI, le MANDORLE e le NOCCIOLE tritate grossolanamente, i PINOLI (o le MANDORLE a listarelle).

3. UNA VOLTA trascorso il tempo di lievitazione, STENDO l'IMPASTO, formando un RETTANGOLO di cm 35 x cm 40.

4. DISTRIBUISCO il RIPIENO sull'impasto, fermandomi a circa 2 cm dai bordi.

5. ARROTOLO l'IMPASTO sul RIPIENO, parallelamente al lato maggiore. Otterrò una SPIRALE.

6. CON un COLTELLO AFFILATO, taglio completamente, sempre parallelamente al lato più lungo, questo salsicciotto.

7. TENENDO la parte aperta delle sue mezze spirali verso l'alto, le ATTORCIGLIO l'una intorno all'altra (proprio come i due fili del cordoncino bianco e rosso della foto).

8. UNISCO tra loro le due ESTREMITA' del salsicciotto, eventualmente bagnandomi le dita con un po' d'acqua.

9. CON ESTREMA CAUTELA (!), trasferisco la mia "ghirlanda" sulla base di una TORTIERA con bordo staccabile del diametro di 26 cm, coperta con carta forno. Solo successivamente inserirò il bordo dello stampo.

10. COPRO con PELLICOLA trasparente e faccio LIEVITARE in luogo tiepido per un'ora.

11. PRERISCALDO il FORNO a 180°C (ventilato) almeno 20 minuti prima di infornare.

12. CUOCIO per 40 minuti, CONTROLLANDO di tanto in tanto. Qualora tendesse a scurire troppo, COPRO il dolce con un foglio di alluminio.

13. SERVO la "GHIRLANDA" preferibilmente TIEPIDA.

N.B.: La ricetta originale prevedeva l'uso di gelatina all'albicocca e/o zucchero a velo sulla superficie. A noi, però, è piaciuta nature...

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giovedì 11 dicembre 2014

UN PO' DI ROSSO IN ATTESA DEL NATALE: IL RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA

Lo confesso: non amo il colore rosso.
Neanche a Natale.

Sarà perché i miei vestiti, da bambina, erano quasi tutti di quel colore.
Sarà perché ho sempre trovato kitsch la megatovaglia delle feste acquistata da mia mamma quando avevo sei anni: rossa con terrificanti decori argento.

Eppure, devo ammetterlo, in fotografia il rosso rende alla grande.

Il rosso melagrana, poi, è veramente stupendo: guardate i grani su questo risotto!

Sembra strano anche a me, aver cucinato un piatto così particolare.
Non è certamente nel mio genere, fuoriuscire dagli schemi tradizionali.

Ma, vi assicuro, il RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA è veramente da provare.

Un po' perché è ottimo.
Un po' perché è bellissimo.
Un po' perché, così colorato, fa già Natale...

"IL RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA"
(ho usato la pentola Secuquick AMC)

CHE COSA SERVE?
(dosi per 2 persone)

Per il risotto:
- 2 cucchiai di OLIO EXTRA VERGINE di OLIVA
- un po' di CIPOLLA TRITATA
- 200 g di RISO CARNAROLI
- 1/3 di bicchiere di VINO BIANCO SECCO
- 350 cc di BRODO VEGETALE bollente
- 100 g di formaggio CAPRICE de DIEU tagliato a pezzetti piccoli

Per la riduzione di melagrana:
- 2 MELAGRANE medie
- 1 noce di BURRO


COME FACCIO?

Preparo la riduzione di melagrana: 
 1. DIVIDO a metà le MELAGRANE e le SPREMO con uno spremiagrumi (attenzione a non sporcarvi!!! Potrebbero prendervi per un ESSE-I di "Criminal Minds"!). Metto da parte qualche grano per la decorazione dei piatti.

2. VERSO il succo in un piccolo tegame antiaderente, aggiungo il BURRO e FACCIO RIDURRE A FIAMMA BASSA fino a ottenere la consistenza desiderata.

Preparo il risotto al formaggio:
 1. NELLA PENTOLA Secuquick AMC faccio soffriggere delicatamente l'OLIO e la CIPOLLA.

3. QUANDO la cipolla sarà divenuta bionda, UNISCO il RISO e lo faccio TOSTARE.

4. AGGIUNGO il VINO e lo faccio evaporare.

5. UNISCO il BRODO VEGETALE (bollente).

6. CHIUDO la pentola e, a fuoco vivace, porto la lancetta a temperatura soft. Una volta raggiunto questo livello, ABBASSO al minimo la fiamma e faccio CUOCERE per 3 minuti e mezzo.

7. TRASCORSO il tempo indicato, RAFFREDDO la pentola sotto l'acqua corrente e APRO il COPERCHIO.

8. CONTROLLO la cottura. Se necessario aggiungo un po' di brodo o faccio evaporare.

9. UNISCO il CAPRICE de DIEU a pezzettini e faccio MANTECARE.

Impiatto:
PRIMA di SERVIRE, verso piccole quantità di RIDUZIONE sul RISOTTO e DECORO con i grani messi da parte.



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giovedì 4 dicembre 2014

IL BUONDI' VENEZIANO (FATTO CON LA MACCHINA PER IL PANE)

Devo assolutamente ringraziare Bea del bellissimo blog "Creme de Cassis" per avermi ricordato il Buondì Motta.

Quand'ero piccola, il Buondì era l'unico dolcetto confezionato disponibile: la mamma lo metteva nella "cartella a spalle" (rigorosamente rossa e parzialmente ricoperta di pelo di cavallino, nemmeno ecologico...) e tu, durante la ricreazione, potevi gustarti una massa schiacciata di brioche su cui era ancora vagamente riconoscibile la glassa (che in origine doveva essere ricoperta da granella di zucchero).

Se proprio devo dirla tutta, il sapore della base non era un granché: poco zuccherato e per nulla condito.
Ma la glassa e la granella di zucchero... erano una meraviglia!

Per questo, ho fatto il "Buondì": volevo ritrovare questa copertura croccante e dolcissima.
Ho modificato però la base, rendendola più ricca: la ricetta è quella delle "Veneziane" presentate sul libro "Il meglio della nostra community" Bimby.

Ecco il risultato: un piccolo "Buondì" (tondo anziché ovale) con una copertura esagerata e con una base buonissima.

L'ho chiamato "Buondì Veneziano": ed è degno di essere servito a colazione sulla terrazza del Danieli...


"IL BUONDI' VENEZIANO"

CHE COSA SERVE?
(per 16 "Buondì Veneziani")

Per la base:
- 250 g di FARINA 00
- 80 g di LATTE
- 15 g di LIEVITO DI BIRRA FRESCO (o 1/2 bustina abbondante di LIEVITO DISIDRATATO)
- 50 g di BURRO ammorbidito
- 50 g di ZUCCHERO semolato
- 1 UOVO
- 2,5 g di SALE

Per la glassa:
- 45 g di MANDORLE sbucciate e spellate
- 77 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 35 g di albume (circa 1 albume)
- 8 g di FECOLA DI PATATE
- i semi di 1/3 di baccello di VANIGLIA

Per guarnire:
- 50 g di GRANELLA DI ZUCCHERO


COME FACCIO?

1. SCIOLGO nel LATTE tiepido il LIEVITO FRESCO (questo passaggio non è necessario se si usa il lievito disidratato).

2. METTO nella macchina per il pane TUTTI GLI INGREDIENTI, insieme al LIEVITO e al LATTE.

3. PROGRAMMO la macchina su DOUGH e lascio LIEVITARE per 90 minuti.

4. ROMPO delicatamente la LIEVITAZIONE e formo 16 PALLINE, che DISTRIBUISCO su 2 placche da forno sovrapposte, coperte con CARTA FORNO. Copro con PELLICOLA TRASPARENTE, avendo cura di non far aderire eccessivamente la pellicola alle palline.

5. LASCIO LIEVITARE per circa 2 ore.

6. PRERISCALDO il FORNO (ventilato) a 180°C un quarto d'ora prima di infornare.

7. PREPARO la GLASSA: inserisco le MANDORLE nel MIXER (io lo faccio nel Bimby) e FRULLO fino a quando non diventano una farina sottile. AGGIUNGO TUTTI gli altri INGREDIENTI e FRULLO ancora. Deve risultare piuttosto densa.

8. SPENNELLO la GLASSA sulle BASI.

9. GUARNISCO con GRANELLA di ZUCCHERO, avendo cura di farla aderire alla glassa.

10. CUOCIO  per circa 15 MINUTI, o comunque fino a doratura.

11. LI SERVO freddi.


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