mercoledì 31 dicembre 2014

AUGURI DI UN FELICE 2015, CON LE LENTICCHIE DE "LA CUCINA ITALIANA"


Una preparazione dell'ultimo minuto, 
tantissime cose da fare
(non tanto per San Silvestro,
quanto per il primo compleanno del nostro stupendo nipotino Pietro)
e, nel giorno in cui le analisi hanno decretato,
coltellata al cuore!,
la mia futura astinenza a vita dagli zuccheri...

...tanta tanta voglia di augurare a tutti i miei amici un
FELICISSIMO 2015!!!

 Valeria
"LE LENTICCHIE" 
(mi sono ispirata alla ricetta presentata sul sito de LCI, applicando le mie consuete variazioni)

CHE COSA SERVE?
- 20 g di OLIO extra vergine di oliva
- 300 g di MIX per SOFFRITTO surgelato Orogel (o il peso corrispondente di CIPOLLA, SEDANO, CAROTA)
- 200 g di SALSA di POMODORO
- 250 g di LENTICCHIE ammollate
- 1 litro circa di ACQUA BOLLENTE
- 2 cucchiaini di DADO VEGETALE Bimby o altro
- 2 foglie di BASILICO

COME FACCIO?
1. SOFFRIGGO nell'OLIO la CIPOLLA, il SEDANO, la CAROTA.
2. AGGIUNGO la SALSA di POMODORO e faccio CUOCERE un po'.
3. UNISCO le LENTICCHIE, il DADO VEGETALE e, gradualmente, l'ACQUA bollente necessaria per portare a cottura.
4. CUOCIO per circa 50 minuti. Verso la fine aggiungo le foglie di BASILICO. 
N.B.: Sono migliori se preparate il giorno precedente.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA **

martedì 30 dicembre 2014

A PROPOSITO... LA TRECCIA CON MANDORLE E FICHI DA "LA CUCINA ITALIANA"

A proposito di Grecia...

Una terra magica.
La sua bellezza ti "ferisce" (Seferis).
I suoi colori ti danno pace.
I sapori ti solleticano.

Vi ho passato le mie vacanze più belle.

Con un Paffu new entry e una Manu adolescente, tanti anni fa.

Con Anna, che mi era amica e che oggi, non so perché, mi evita.

In particolare, non dimenticherò quelle due settimane a Paxi, trascorse con Raffaella e la sua famiglia.

Raffaella è una delle persone a me più care.
Generosissima, mi aveva voluta con sé perché non passassi da sola quella mia prima vacanza da single.

Vivevamo poco distanti gli uni dall'altra: loro in mezzo al bosco, io più vicino al paese.
Avevo preso in affitto uno studio piccolissimo, arredato con i toni del mare.
C'era tanto legno chiaro: gli infissi, le imposte, il rivestimento delle pareti.
Un vecchio caminetto faceva da supporto a un fornello anni '60.
E il frigo era sempre pieno di lattine di Coca Cola (a quel tempo, si può dire che ne fossi addicted), che dividevo con i figli di Raf.
L'appartamentino era al piano terra.
Davanti, aveva un piccolo giardino, con un pergolato fiorito.
Un vialetto separava il mio alloggio da quello della padrona di casa.

Dolcissima signora Irini!
Non parlava italiano, né inglese.
Ma facevamo ugualmente lunghe chiacchierate, aiutandoci con il poco greco antico rimasto nella mia memoria dagli studi classici.
Se proprio non ci si capiva, scrivevamo qualche parola sui margine del "Corriere della sera".
Con Irini stupefatta dal fatto che io conoscessi il suo alfabeto.

Ricorderò sempre con tenerezza la sera in cui Raffaella & C vennero a mangiare da me: la signora, orgogliosissima, mi prestò la sua tovaglia più bella...

Non ho mai mangiato fichi, durante le mie vacanze greche.
Ma questo frutto mi fa sempre pensare a Paxi: forse perché, durante quella splendida vacanza, la mia colazione non era solo a base di Coca Cola (sic), ma anche di quei meravigliosi biscotti Settembrini del Mulino Bianco, oggi purtroppo scomparsi dagli scaffali italiani.

Il sapore del dolce che vi propongo non è esattamente quello dei biscotti ai fichi di cui sopra.
Ma ha comunque fatto affiorare questi ricordi.

E per questo gliene sono profondamente grata.

"LA TRECCIA CON MANDORLE E FICHI"
(questa è la mia versione della ricetta comparsa su "La Cucina Italiana" di dicembre 2014; io ho usato la macchina per il pane, ma si possono utilizzare anche altri tipi di robot o l'impasto può essere eseguito a mano)


CHE COSA SERVE?

- 250 g di FARINA MANITOBA
- 35 g di BURRO ammorbidito
- 60 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- un pizzico di SALE
- 1 bustina di LIEVITO DI BIRRA disidratato
- 2 UOVA pasta gialla
- 20 g di VINO MARSALA + un po'
- 30 g di LATTE + un po'
- 170 g di FICHI SECCHI morbidi a pezzetti
-  50 g di MANDORLE con la pellicina a pezzetti
- GRANELLA di ZUCCHERO per guarnire


 COME FACCIO?

1. INSERISCO nella macchina per il pane FARINA, BURRO, ZUCCHERO, SALE: li amalgamo un po' con una forchetta di legno.

2. UNISCO il LIEVITO disidratato: miscelo ancora un po'.

3. A PARTE, sbatto leggermente le UOVA con 20 g di VINO MARSALA e 30 g di LATTE. Li UNISCO agli INGREDIENTI SECCHI.

4. ATTIVO la MACCHINA per il PANE sul programma dough.

5. DOPO 90 minuti, o alla fine del programma, l'IMPASTO dovrebbe essere RADDOPPIATO di volume. Lo TOLGO dalla macchina e, impastando a mano, vi INCORPORO le MANDORLE e i FICHI bagnati nel VINO MARSALA.

6. FORMO tre FILONI, con i quali formo una TRECCIA, che trasferisco in una teglia di almeno 40x30 cm, foderata con CARTA FORNO.

7. COPRO con PELLICOLA TRASPARENTE e faccio LIEVITARE ancora almeno 1 ora (deve raddoppiare di volume).

8. SPENNELLO la treccia con del LATTE, la cospargo con GRANELLA di ZUCCHERO.

9. CUOCIO in forno ventilato a 170°C per circa 30-35 minuti (IMPORTANTE!!! Ho recentemente scoperto che il forno ventilato NON VA PRERISCALDATO! Mi scuso per l'errore che ho ripetutamente commesso nelle ricette precedenti).

N.B.: La TRECCIA CON MANDORLE E FICHI è ottima tiepida, servita con del vino moscato.

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

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martedì 23 dicembre 2014

σοκολάτα, IL MIO REGALO DI NATALE

σοκολάτα: cioccolata in lingua greca.

Perché la Grecia è la terra degli dei.
E la cioccolata il loro cibo.

Un omaggio a "Chocolat", uno dei romanzi food che preferisco.
Ma anche al film da esso tratto.

Un omaggio alla cultura classica della mia adolescenza.
E a quella gastronomica della mia età matura.

La cioccolata è il dolce preferito di mio padre, uomo intelligente e colto (ma anche estremamente goloso), che amo profondamente.

E' il ricordo di giornate in montagna e di soste ai rifugi.
Di risvegli chiassosi la mattina di Santa Lucia.
Di uova di Pasqua con improbabili, scadentissime sorprese.

Cioccolata è famiglia, affetto, tradizione.
Dimentichiamo per un attimo le sue calorie e abbandoniamoci al suo calore.




σοκολάτα è il fotolibro che raccoglie le migliori ricette al cioccolato di questo blog.
Sarà il mio regalo di Natale per le persone che mi sono più care.
Cliccando sull'icona in alto a destra, è possibile scaricarne gratuitamente il PDF.
Così, anche tutti gli amici di "Pane per i tuoi denti" potranno averne una copia sotto l'albero...
Con tutto il mio affetto.

Valeria


lunedì 22 dicembre 2014

"LA SOCA DE NADAL" (IL TRONCHETTO DI NATALE): CON I MIEI PIU' CARI AUGURI...

Che romantica, la tradizione veronese di mettere da parte il pezzo di legno più grande della legnaia per la notte di Natale!

E' la "sòca de Nadal": la base, la radice dell'albero.
E' secca, contorta, vecchissima.
Ma brucerà per l'intera Notte Santa.

Nel 1900, Berto Barbarani, il cantore della nostra città, le ha addirittura dedicato dei versi:

"La sòca che se sbrusa,
la taca a ciacolar!
Mi te domando scusa,
ma voi sentir parlar
sta sòca che se brusa..."

(che, tradotto in italiano, suonerebbe così: "la radice che brucia incomincia a chiacchierare! Ti chiedo scusa, ma voglio sentir parlare questa radice che sta bruciando...").

E' bello anche sapere che, la stessa tradizione, è diffusa in quasi tutta l'Europa.
Tanto che, in Francia, la "soca de Nadal" è diventata un dolce: il TRONCHETTO DI NATALE.

Ci pensavo da tempo, a questa preparazione: me l'aspettavo lunghissima e complessa.
Invece, quando mi ci sono cimentata, mi sono resa conto di quanto essa sia semplice.
E di quanto il risultato "faccia Natale"...


Dedico la mia "SOCA DE NADAL" a tutti voi,
con i miei più affettuosi auguri!

Valeria

"IL TRONCHETTO DI NATALE"
(ho impastato con la planetaria KitchenAid, ho raffreddato con l'abbattitore Fresco Irinox)

CHE COSA SERVE?

Per l'impasto:
- 3 UOVA medie
- 65 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 20 g di FARINA 00
- 20 g di AMIDO di MAIS
- 25 g di CACAO AMARO
- SALE
- 1/2 cucchiaino di LIEVITO VANIGLIATO
- BURRO e FARINA per ungere la CARTA FORNO

Per farcire:
- 400 g di NUTELLA (anche di più, se volete un TRONCHETTO ultra goloso)
- 20 g di CIOCCOLATO FONDENTE a scaglie


COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il FORNO a 180°C (ventilato)

2. FRULLO nella planetaria le UOVA con lo ZUCCHERO: le faccio montare fino a quando il loro volume raddoppia.

3. SETACCIO tutti insieme, in una ciotola a parte, la FARINA, l'AMIDO di MAIS, il CACAO, il SALE e il LIEVITO VANIGLIATO.

4. UNISCO gli ingredienti SECCHI alle uova e allo zucchero ormai montati, utilizzando una spatola di silicone e mescolando con movimento dal basso verso l'alto.

5. UNGO con poco BURRO un foglio di CARTA FORNO, lo spolverizzo con FARINA.

6. STENDO l'IMPASTO sulla carta forno unta e infarinata. Con una spatola rettangolare, lo ALLARGO fino a formare un rettangolo di circa cm 30 x cm 40.

7. INFORNO e CUOCIO per 15 minuti (però controllo dopo i primi 10 minuti!!!): è cotto quando gli angoli incominciano leggermente a sollevarsi dalla teglia.

8. NEL FRATTEMPO, mi preparo sul piano di lavoro un CANOVACCIO pulito, inumidito e ben strizzato. Su di esso, STENDO l'IMPASTO cotto (lasciandolo sulla carta forno). ARROTOLO il dolce aiutandomi con lo strofinaccio. Faccio RAFFREDDARE per qualche minuto nell'abbattitore.

9. TOLGO il dolce dall'abbattitore, lo stendo delicatissimamente sul piano di lavoro. Spalmo 2/3 della NUTELLA* sulla superficie interna del rotolo (sulla parte concava), senza arrivare ai bordi per evitare che, riarrotolandolo, la crema di nocciole fuoriesca.

10. SPALMO la NUTELLA* rimanente sulla superficie esterna del tronchetto, stendendola con una spatola zigrinata, in modo da creare una decorazione simile alla corteccia.

11. DISTRIBUISCO sulla Nutella* le scaglie di CIOCCOLATO FONDENTE e decoro a piacere.

* Al posto della Nutella originale, si può utilizzare la CREMA GIANDUIA preparata con Il Bimby / Thermomix (naturalmente, almeno in doppia dose).

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

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giovedì 18 dicembre 2014

MENO SETTE: LA GHIRLANDA DI NATALE

Carissima Erika,

è almeno mezz'ora che cerco il modo di scrivere la dieresi sulla e.
Niente da fare: non ci riesco!
Per questo, ho deciso di italianizzare il nome di questo magnifico dolce natalizio.

Mi perdoni, padrona di casa di "Giochi di zucchero"?

La ricetta originale l'ho presa dal tuo bellissimo blog. Ma poi, in casa, non avevo frutta secca (in compenso, c'era una quantità industriale di canditi).
E così, la tua "couronne" (nota con quanta astuzia evito ancora la dieresi!!!) è diventata tutt'altro...

Lo ammetto: la mia versione non è particolarmente fotogenica, ma questo tuo dolce è talmente buono che, per riuscire a immortalarlo, ho dovuto rifarlo due volte.
Sì, hai capito bene: il primo, me l'hanno proprio mangiato sotto il naso!

Che meraviglia, però: la tua "couronne", cara Erika, sembra proprio una di quella ghirlande che si appendono fuori dalla porta di casa.
Aspettando il Natale davanti a un caminetto acceso...


"LA GHIRLANDA DI NATALE"
(ho usato la macchina per il pane)

CHE COSA SERVE?

Per l'impasto:
- 250 g di FARINA 0
- 30 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 1 pizzico si SALE
- 50 g di BURRO ammorbidito
- 1 UOVO sbattuto
- 1 bustina di LIEVITO di BIRRA disidratato
- 120 ml di LATTE

Per il ripieno:
- 80 g di BURRO ammorbidito
- 70 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 1/2 bacca di VANIGLIA (i semi)
- 50 g di UVETTA
- 1/2 bicchiere di MARSALA
- 70 g di CEDRO o ARANCIA CANDITI
- 70 g di MACEDONIA CANDITA
- 50 g. di MANDORLE SPELLATE
- 50 g di NOCCIOLE TOSTATE
- 40 g di PINOLI interi o MANDORLE a listarelle


COME FACCIO?

1. PREPARO l'IMPASTO:
- INSERISCO nella macchina per il pane tutti gli INGREDIENTI per l'impasto (LIEVITO e LATTE per ultimi).
- La aziono sul PROGRAMMA DOUGH (durerà circa 90 minuti, ma, se lasciate lievitare di più, il risultato sarà ancora migliore).

2. PREPARO il RIPIENO:
- MEZZ'ORA prima di usarla, metto l'UVETTA a macerare nel MARSALA.
- IN UNA CIOTOLA, unisco allo ZUCCHERO i semi di VANIGLIA, distribuendoli tra i granelli con le dita.
- AGGIUNGO il BURRO e FRULLO con le fruste fino a ottenere un composto morbido.
- MESCOLANDO con un cucchiaio di legno, unisco al composto l'UVETTA strizzata, i CANDITI, le MANDORLE e le NOCCIOLE tritate grossolanamente, i PINOLI (o le MANDORLE a listarelle).

3. UNA VOLTA trascorso il tempo di lievitazione, STENDO l'IMPASTO, formando un RETTANGOLO di cm 35 x cm 40.

4. DISTRIBUISCO il RIPIENO sull'impasto, fermandomi a circa 2 cm dai bordi.

5. ARROTOLO l'IMPASTO sul RIPIENO, parallelamente al lato maggiore. Otterrò una SPIRALE.

6. CON un COLTELLO AFFILATO, taglio completamente, sempre parallelamente al lato più lungo, questo salsicciotto.

7. TENENDO la parte aperta delle sue mezze spirali verso l'alto, le ATTORCIGLIO l'una intorno all'altra (proprio come i due fili del cordoncino bianco e rosso della foto).

8. UNISCO tra loro le due ESTREMITA' del salsicciotto, eventualmente bagnandomi le dita con un po' d'acqua.

9. CON ESTREMA CAUTELA (!), trasferisco la mia "ghirlanda" sulla base di una TORTIERA con bordo staccabile del diametro di 26 cm, coperta con carta forno. Solo successivamente inserirò il bordo dello stampo.

10. COPRO con PELLICOLA trasparente e faccio LIEVITARE in luogo tiepido per un'ora.

11. PRERISCALDO il FORNO a 180°C (ventilato) almeno 20 minuti prima di infornare.

12. CUOCIO per 40 minuti, CONTROLLANDO di tanto in tanto. Qualora tendesse a scurire troppo, COPRO il dolce con un foglio di alluminio.

13. SERVO la "GHIRLANDA" preferibilmente TIEPIDA.

N.B.: La ricetta originale prevedeva l'uso di gelatina all'albicocca e/o zucchero a velo sulla superficie. A noi, però, è piaciuta nature...

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PAZIENZA ****

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giovedì 11 dicembre 2014

UN PO' DI ROSSO IN ATTESA DEL NATALE: IL RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA

Lo confesso: non amo il colore rosso.
Neanche a Natale.

Sarà perché i miei vestiti, da bambina, erano quasi tutti di quel colore.
Sarà perché ho sempre trovato kitsch la megatovaglia delle feste acquistata da mia mamma quando avevo sei anni: rossa con terrificanti decori argento.

Eppure, devo ammetterlo, in fotografia il rosso rende alla grande.

Il rosso melagrana, poi, è veramente stupendo: guardate i grani su questo risotto!

Sembra strano anche a me, aver cucinato un piatto così particolare.
Non è certamente nel mio genere, fuoriuscire dagli schemi tradizionali.

Ma, vi assicuro, il RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA è veramente da provare.

Un po' perché è ottimo.
Un po' perché è bellissimo.
Un po' perché, così colorato, fa già Natale...

"IL RISOTTO AL FORMAGGIO CON RIDUZIONE DI MELAGRANA"
(ho usato la pentola Secuquick AMC)

CHE COSA SERVE?
(dosi per 2 persone)

Per il risotto:
- 2 cucchiai di OLIO EXTRA VERGINE di OLIVA
- un po' di CIPOLLA TRITATA
- 200 g di RISO CARNAROLI
- 1/3 di bicchiere di VINO BIANCO SECCO
- 350 cc di BRODO VEGETALE bollente
- 100 g di formaggio CAPRICE de DIEU tagliato a pezzetti piccoli

Per la riduzione di melagrana:
- 2 MELAGRANE medie
- 1 noce di BURRO


COME FACCIO?

Preparo la riduzione di melagrana: 
 1. DIVIDO a metà le MELAGRANE e le SPREMO con uno spremiagrumi (attenzione a non sporcarvi!!! Potrebbero prendervi per un ESSE-I di "Criminal Minds"!). Metto da parte qualche grano per la decorazione dei piatti.

2. VERSO il succo in un piccolo tegame antiaderente, aggiungo il BURRO e FACCIO RIDURRE A FIAMMA BASSA fino a ottenere la consistenza desiderata.

Preparo il risotto al formaggio:
 1. NELLA PENTOLA Secuquick AMC faccio soffriggere delicatamente l'OLIO e la CIPOLLA.

3. QUANDO la cipolla sarà divenuta bionda, UNISCO il RISO e lo faccio TOSTARE.

4. AGGIUNGO il VINO e lo faccio evaporare.

5. UNISCO il BRODO VEGETALE (bollente).

6. CHIUDO la pentola e, a fuoco vivace, porto la lancetta a temperatura soft. Una volta raggiunto questo livello, ABBASSO al minimo la fiamma e faccio CUOCERE per 3 minuti e mezzo.

7. TRASCORSO il tempo indicato, RAFFREDDO la pentola sotto l'acqua corrente e APRO il COPERCHIO.

8. CONTROLLO la cottura. Se necessario aggiungo un po' di brodo o faccio evaporare.

9. UNISCO il CAPRICE de DIEU a pezzettini e faccio MANTECARE.

Impiatto:
PRIMA di SERVIRE, verso piccole quantità di RIDUZIONE sul RISOTTO e DECORO con i grani messi da parte.



SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

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giovedì 4 dicembre 2014

IL BUONDI' VENEZIANO (FATTO CON LA MACCHINA PER IL PANE)

Devo assolutamente ringraziare Bea del bellissimo blog "Creme de Cassis" per avermi ricordato il Buondì Motta.

Quand'ero piccola, il Buondì era l'unico dolcetto confezionato disponibile: la mamma lo metteva nella "cartella a spalle" (rigorosamente rossa e parzialmente ricoperta di pelo di cavallino, nemmeno ecologico...) e tu, durante la ricreazione, potevi gustarti una massa schiacciata di brioche su cui era ancora vagamente riconoscibile la glassa (che in origine doveva essere ricoperta da granella di zucchero).

Se proprio devo dirla tutta, il sapore della base non era un granché: poco zuccherato e per nulla condito.
Ma la glassa e la granella di zucchero... erano una meraviglia!

Per questo, ho fatto il "Buondì": volevo ritrovare questa copertura croccante e dolcissima.
Ho modificato però la base, rendendola più ricca: la ricetta è quella delle "Veneziane" presentate sul libro "Il meglio della nostra community" Bimby.

Ecco il risultato: un piccolo "Buondì" (tondo anziché ovale) con una copertura esagerata e con una base buonissima.

L'ho chiamato "Buondì Veneziano": ed è degno di essere servito a colazione sulla terrazza del Danieli...


"IL BUONDI' VENEZIANO"

CHE COSA SERVE?
(per 16 "Buondì Veneziani")

Per la base:
- 250 g di FARINA 00
- 80 g di LATTE
- 15 g di LIEVITO DI BIRRA FRESCO (o 1/2 bustina abbondante di LIEVITO DISIDRATATO)
- 50 g di BURRO ammorbidito
- 50 g di ZUCCHERO semolato
- 1 UOVO
- 2,5 g di SALE

Per la glassa:
- 45 g di MANDORLE sbucciate e spellate
- 77 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 35 g di albume (circa 1 albume)
- 8 g di FECOLA DI PATATE
- i semi di 1/3 di baccello di VANIGLIA

Per guarnire:
- 50 g di GRANELLA DI ZUCCHERO


COME FACCIO?

1. SCIOLGO nel LATTE tiepido il LIEVITO FRESCO (questo passaggio non è necessario se si usa il lievito disidratato).

2. METTO nella macchina per il pane TUTTI GLI INGREDIENTI, insieme al LIEVITO e al LATTE.

3. PROGRAMMO la macchina su DOUGH e lascio LIEVITARE per 90 minuti.

4. ROMPO delicatamente la LIEVITAZIONE e formo 16 PALLINE, che DISTRIBUISCO su 2 placche da forno sovrapposte, coperte con CARTA FORNO. Copro con PELLICOLA TRASPARENTE, avendo cura di non far aderire eccessivamente la pellicola alle palline.

5. LASCIO LIEVITARE per circa 2 ore.

6. PRERISCALDO il FORNO (ventilato) a 180°C un quarto d'ora prima di infornare.

7. PREPARO la GLASSA: inserisco le MANDORLE nel MIXER (io lo faccio nel Bimby) e FRULLO fino a quando non diventano una farina sottile. AGGIUNGO TUTTI gli altri INGREDIENTI e FRULLO ancora. Deve risultare piuttosto densa.

8. SPENNELLO la GLASSA sulle BASI.

9. GUARNISCO con GRANELLA di ZUCCHERO, avendo cura di farla aderire alla glassa.

10. CUOCIO  per circa 15 MINUTI, o comunque fino a doratura.

11. LI SERVO freddi.


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giovedì 27 novembre 2014

ALLA RICERCA DELLE "CAMILLE"


PREMESSA
Anni fa, la dietologa me le aveva incluse nella cura dimagrante.
Per questo, nel mio immaginario, le CAMILLE erano il corrispondente dolce di ciò che la bresaola era per il secondo: un cibo banale che ci si doveva far piacere per forza.
Tanto non c'era niente di meglio.

Una volta rassegnata ad accettare il mio ruolo di grassottella, non le avevo più cercate, e tanto meno comprate.
Anzi, ero addirittura convinta che fossero state ritirate dal commercio. Senza alcun rammarico.

IL FATTO
Le CAMILLE sono invece da sempre il cruccio della mia assistente Sara (Fabiana, non essere gelosa: quanto prima dedicherò un post anche a te!), che sperimenta tutte le ricette di torta alla carota per ritrovare il sapore delle mitiche merendine che mangiava da piccola.
Niente da fare: purché buonissime, non erano mai come quelle vere!

L'INTERVENTO
Sentendomi una specie di SuperWoman, sono a questo punto entrata in scena io: messi momentaneamente da parte i panni della dentista, ho indossato quelli della food blogger.
Il mio substrato scientifico mi è servito per riproporzionare esattamente gli ingredienti riportati sulla confezione: e mi sono alquanto stupita della minima percentuale di carote e mandorle nell'impasto.

IL RISULTATO
Lo ammetto, neanche le mia CAMILLE (com'è stato con la crema gianduia) sono identiche all'originale.
Ma, a detta di Sara (e di molti altri che le hanno assaggiate), ci tirano molto, ma molto vicino.

CONCLUSIONI
Esperimento quasi riuscito.


"LE CAMILLE" 

(io le ho impastate con il Bimby / Thermomix, ma va bene qualsiasi altro robot) 

CHE COSA SERVE? 

(dosi per circa 16 CAMILLE) 
- 200 g di ZUCCHERO SEMOLATO
- 60 g di MANDORLE 
- 120 g di CAROTE 
- 4 UOVA medie (pasta gialla) 
- 90 g di OLIO di RISO 
- 1 fiala di AROMA ARANCIA 
- 1 fiala di AROMA MANDORLA 
- 1 fiala di COLORANTE ROSSO (facoltativo) 
- 1 pizzico di SALE
- 50 g di AMIDO DI FRUMENTO
- 90 g di FECOLA di PATATE 
- 50 g di FARINA 
- 1 bustina di LIEVITO VANIGLIATO 
- PIROTTINI di carta

COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il FORNO a 180°C (ventilato).

2. METTO nel robot lo ZUCCHERO e le MANDORLE: FRULLO a velocità 10 (la massima) per 40 secondi.

3. Unisco le CAROTE sbucciate e tagliate a pezzetti piccoli: FRULLO a velocità 10 (la massima) per altri 40 secondi.

4. AGGIUNGO le UOVA: velocità 6 per un minuto.

5. UNISCO l'OLIO di RISO, gli AROMA all’ARANCIA e alla MANDORLA, il COLORANTE ROSSO (facoltativo): velocità 6 per un minuto.

6. AGGIUNGO, un pizzico di SALE, l’AMIDO di FRUMENTO, la FECOLA e la FARINA: FRULLO a velocità 6 per un minuto.

7. UNISCO il LIEVITO setacciato: velocità 6 per 10 secondi.

8. VERSO l’impasto negli STAMPINI di silicone (possibilmente a forma di semisfera), leggermente spruzzati con SPRAY STACCANTE.

9. INFORNO e CUOCIO per circa 20 minuti.

10. FACCIO RAFFREDDARE le CAMILLE su una griglia (o nell'abbattitore) e le inserisco nei PIROTTINI prima di servire.


SODDISFAZIONE **** 
PAZIENZA *

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giovedì 20 novembre 2014

LA CREMA GIANDUIA HOME MADE (RICETTA BIMBY / THERMOMIX)

Erano mesi che ne sbirciavo la ricetta sul libro base Bimby / Thermomix.
Ma ho sempre rinviato l'esperimento, convinta che quella tradizionale fosse inimitabile.
Avevo ragione: la Nutella rimane unica.
Ma la bontà di quella fatta con il mitico robot non è da meno.
La prossima volta che Manu e io faremo i macarons, mi sa che la useremo per farcirli...
"LA CREMA GIANDUIA"
(ricetta Bimby / Thermomix)

CHE COSA SERVE?
- 100 g di ZUCCHERO
- 60 g di NOCCIOLE pelate e tostate
- 100 g di CIOCCOLATO FONDENTE a pezzetti
- 100 g di LATTE
- 70 g di BURRO

COME FACCIO?
1. POLVERIZZO nel robot per 20 secondi, velocità 10, lo ZUCCHERO e le NOCCIOLE.
2. UNISCO il CIOCCOLATO e frullo per 20 secondi, velocità 8.
3. AGGIUNGO il LATTE e il BURRO. Cuocio per 6 minuti a 60 °C, velocità 3.
4. VERSO in un VASETTO DI VETRO, che chiuderò subito.
5. CONSERVO in FRIGORIFERO (massimo 2 settimane... tanto va finita prima!).

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ** 
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giovedì 13 novembre 2014

LA FAMIGLIA ALLARGATA, GLI "ERBIFOBI" E LE ZUCCHINE TRIFOLATE

In principio è stato il caos.

Venivo da una situazione di "singletudine", con spazi solo miei a trecentosessanta gradi.
Di punto in bianco, il Paffutello è entrato nella mia vita.
Portandosi dietro la sua.

E così, le mie oziose domeniche sono improvvisamente diventate maratone in cucina, per preparare, a lui e ai suoi "tati", cene che neanche Lucullo...

Con il tempo, e con l'aumentare del peso familiare complessivo, l'esubero di portate è stato gradualmente ridotto (recentemente, siamo addirittura arrivati alla minestrina).

È invece cresciuto il numero dei commensali: si sono aggiunti un genero, una nuora, un delizioso nipotino e, a volte, anche una ex moglie con il compagno.

La mia organizzazione, con il passare degli anni, è decisamente migliorata.
E, a detta di tutti, anche la mia cucina.

Era però rimasto insoluto un problema: dei sei/otto componenti della nostra famiglia allargata, due sono "erbifobi".
In pratica, il 25 - 30%: una discreta percentuale.

I nostri "erbifobi" non mangiano verdura.
Nessun tipo di verdura.
Eccezion fatta per le melanzane alla griglia e le zucchine trifolate.
Essendo troppo lunghe da cucinare le prime, mi sono buttata sulle seconde.

Partendo dal "protocollo" della nonna Carolina, ho fatto prove su prove, esperimenti su esperimenti.
Neanche si fosse trattato di un intervento a cuore aperto.
Alla fine, sono giunta alla "mia" ricetta: con la quale ho ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo.

Ora le mie zucchine trifolate sono un must delle nostre cene.
Accettate, approvate e sottoscritte dal 100% dei membri della famiglia allargata.

"LE ZUCCHINE TRIFOLATE"
(per tagliarle, ho usato il Food Processor KitchenAid)

CHE COSA SERVE?

- OLIO EXTRA VERGINE di OLIVA q.b.
- 1/2 CIPOLLA TRITATA
- SALE q.b.
- 1500 gr. di ZUCCHINE medie
- PREZZEMOLO TRITATO q.b.


COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il FORNO a 240°C (ventilato).

2.  PULISCO, LAVO e AFFETTO le ZUCCHINE in rondelle abbastanza sottili (le taglio usando il disco del Food Processor KitchenAid - spessore: primo scatto).

3. UNGO con qualche cucchiaiata d'OLIO il fondo di una teglia antiaderente delle dimensioni di cm. 30 x cm. 40.

4. AGGIUNGO 1/2 CIPOLLA tritata e un po' di SALE. Metto nel FORNO CALDO per 5 minuti (la cipolla deve imbiondire).

5. UNISCO le ZUCCHINE affettate. Le UNGO ancora con un paio di cucchiai di OLIO ed, eventualmente, spargo un po' di SALE.

6. RIMETTO la teglia in forno per 15 minuti.

7. TRASCORSO questo tempo, MESCOLO le zucchine con una paletta di teflon e RIMETTO la teglia in FORNO.

8. RIPETO dal punto 6 fino a cottura (in genere, cuociono in 35 - 45 minuti).

9. ALLA FINE, aggiusto di sale e aggiungo PREZZEMOLO TRITATO.

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ***

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giovedì 6 novembre 2014

CUORE MORBIDO DI CIOCCOLATO (DALLA RICETTA BIMBY + ABBATTITORE FRESCO)

La ricetta originale è del Bimby.
Io, che amo i sapori "essenziali", ho solo eliminato la buccia d'arancia grattugiata e li ho serviti accompagnandoli con panna e fragole.

Questi dolcetti sono strepitosi e comodissimi: puoi prepararli anche un mese prima, surgelarli e scaldarli all'ultimo momento. Il risultato è garantito.

Un'unica avvertenza: calibrate la cottura sul vostro forno.
I "cuori" saranno pronti quando la superficie si sarà uniformemente asciugata e vi si saranno formate delle piccole crepe.


"CUORE MORBIDO DI CIOCCOLATO"
(con questo protocollo, i dolcetti possono essere preparati solo con il Bimby; dosi per una decina di dolcetti)

CHE COSA SERVE?

- 200 gr. di CIOCCOLATO FONDENTE a pezzetti
- 200 gr. di BURRO
- 135 gr. di ZUCCHERO
- 3 UOVA
- 1 ALBUME
- 55 gr. di FARINA 00 
- SALE
- PANNA MONTATA q.b.
- FRAGOLE q.b.


COME FACCIO?

1. GRATTUGIO  il CIOCCOLATO nel robot per 6 secondi, velocità 7.

2. UNISCO il BURRO e lo ZUCCHERO. RISCALDO per 7 minuti, 60°C, velocità 3.

3. RAFFREDDO l'impasto per qualche minuto nell'ABBATTITORE.

4. AGGIUNGO le UOVA e l'ALBUME, il SALE e la FARINA. FRULLO per 40 secondi a velocità 4.

5. VERSO il composto nei PIROTTINI monouso imburrati, riempiendoli poco oltre la metà.

6. LI METTO in FREEZER per almeno un'ora e mezzo )ma anche per più settimane...). 

7. PRERISCALDO il FORNO a 220°C (statico).

8. CUOCIO per 15/17 minuti, fino a quando la superficie si sarà uniformemente asciugata e vi si saranno formate delle piccole crepe.

9. GUARNISCO con FRAGOLE e PANNA MONTATA. SERVO immediatamente.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA ***

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domenica 2 novembre 2014

DEDICATO ALLA NONNA CAROLINA: IL SUO DOLCE PREFERITO... LE FAVETTE

Non ci posso credere: oggi avresti compiuto CENTO anni.

Per me, però, sarai sempre la meravigliosa donna che, quarantaduenne, è diventata nonna.
La mia nonna.
La Nonna Carolina.

Oggi, di anni, io ne ho cinquantotto. E il conto è presto fatto.
Ma nel cuore, quando ti penso, mi sento ancora la tua bambina.

A volte mi chiedo come sia possibile che un affetto come quello che ci lega possa rimanere così intenso anche oltre la morte, oltre il tempo.

Non mi manchi, nonna.
Perché mi sei sempre vicina.
Comunque.
Dovunque.

E' quello che era il tuo regno, il luogo dove sei più spesso al mio fianco: la cucina.

I tuoi piatti erano perfetti.
Li potevi rifare mille volte, senza commettere un errore.
Eppure non hai mai pesato un ingrediente.
Non hai mai assaggiato ciò che preparavi.
E, purtroppo, non  hai mai trascritto una ricetta.

Dopo una vita di sperimentazioni, oggi mi accorgo che i cibi che cucino somigliano sempre di più a quelli che ci preparavi tu.
Anche se, nonna, io di errori ne commetto tanti.
E peso gli ingredienti al grammo.
E assaggio alla grande.

Soprattutto, trascrivo le ricette.
Per i miei amici.
Per me.
Per il mio nipotino.
E, un po', anche per te.

Ti voglio bene.

Valeria

Per il tuo compleanno, nonna, ti dedico la ricetta del tuo dolce preferito:

"LE FAVETTE"

CHE COSA SERVE?

(per una piastra da forno piena di "favette")
- 180 gr. di MANDORLE sbucciate e spellate
- 190 gr. di ZUCCHERO a VELO
- i semi di mezzo baccello di VANIGLIA
- un pizzici di SALE
- 1 ALBUME
- 1 cucchiaino di CACAO
- qualche goccia di COLORANTE ALIMENTARE ROSSO


COME FACCIO?
(ho usato il Bimby / Thermomix, ma può andar bene qualsiasi robot) 

1. PRERISCALDO il FORNO (ventilato) a 150°C.

2. FRULLO nel boccale le MANDORLE con lo ZUCCHERO, il SALE e i semi di VANIGLIA: velocità 10 per 40 secondi.

3. UNISCO l'ALBUME e frullo per 20-30 secondi a velocità 5 (ne deve risultare un IMPASTO PIUTTOSTO CONSISTENTE).

4. SUDDIVIDO il composto in TRE PARTI. Ne metto da parte una che lascerò NATURALE.

5. RIMETTO nel boccale la seconda porzione: aggiungo qualche goccia di COLORANTE ALIMENTARE ROSSO, frullo a velocità 10 fino a quando il colore non sarà di un rosa uniforme, quindi la tolgo dal boccale.

6. INSERISCO nel boccale la terza porzione: aggiungo un cucchiaino di CACAO AMARO, frullo a velocità 10 fino a quando il colore non sarà uniformemente marrone, quindi la tolgo dal boccale.

7. CON I TRE IMPASTI, formo tre "serpentelli" (del diametro di 2-3 cm.), che successivamente TAGLIERO' in segmenti di 2 o 3 cm. ciascuno. E' possibile anche formare favette bicolori o tricolori, unendo i vari impasti.

8. CON IL PALMO delle mani, formo delle PALLINE, che disporrò su due LECCARDE del forno (messe l'una sopra l'altra), coperte di CARTA FORNO. E' importante tenere le favette abbastanza distanziate l'una dall'altra.

9. INFORNO e CUOCIO per circa 20 minuti o fino a quando, in superficie, non si formeranno delle piccole crepe.

10. A QUESTO PUNTO, TOLGO le favette dal forno, lasciando APERTA per qualche istante la porta del forno stesso. ABBASSO la TEMPERATURA a 80°C.

11. ROVESCIO le favette, aiutandomi con una spatola sottile, RIMETTO la piastra in FORNO e ve la lascio fino a quando anche la BASE delle favette non sarà ASCIUTTA.

12. LASCIO RAFFREDDARE completamente prima di servire.

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA ****

giovedì 30 ottobre 2014

LA "PICCOLA" SARA, LA FESTA DI AULIN E LA CROSTATA (SALATA) DI ZUCCA



Eccolo qui, Halloween, con il suo delirio di zucche, scheletri e cappelli da strega.

Eccomi qui: troppo vecchia per averlo vissuto, troppo giovane per ignorarlo.

Come posso parlarne con cognizione di causa?
Mi aiuta Sara, la più "piccola" delle mie assistenti, tanto "piccola" da aver partecipato, da bambina, a questi festeggiamenti.
E da potermeli raccontare. 

Dovete sapere che a San Massimo, il sobborgo di Verona in cui è ambientata la vicenda, le abitudini d'oltre oceano arrivano con millenni di ritardo.

"Ma" dice Sara (e le brillano già gli occhi) "la signora Paola, una giovane mamma molto trendy, era veramente avanti. Tanto da organizzare, la sera del 31 ottobre, una uscita horror. L'invito era esteso a tutti i bambini della classe della figlia. Punto di ritrovo: piazza Risorgimento, ai giardinetti. A una cert'ora, oltre quindici mostriciattoli urlanti si agitavano sui gradini del monumento ai caduti. I travestimenti erano improbabili: stracci e scope sgangherate per le streghe, vecchie lenzuola strappate per i fantasmi. Nulla a che vedere con gli spaventosamente sontuosi costumi attuali. Ma quanto ci divertivamo!".


"Alle 17 esatte" continua Sara, incominciando a ridere" il via! Entravamo in tutti i negozi (tanto, allora, si potevano contare sulle dita di una mano...) per ricevere caramelle, pasticcini, bibite colorate... E poi suonavamo i campanelli delle case".

"Qualcuno, precedentemente avvisato della nostra visita, apriva la porta  sorridendo e ci accoglieva con dolcetti per evitare i nostri scherzetti. C'erano però anche persone che non sapevano nulla di noi o di Halloween. Beh, ci accoglievano ugualmente... offrendoci tutto quel che riuscivano a trovare nei pensili della propria cucina".

"I più teneri erano i nonni. le persone anziane del paese." e a questo punto Sara ride di gusto, coinvolgendo anche me, "Ci guardavano tra il sospettoso e lo spaventato, non sapendo che pensare... Non dimenticherò mai la loro espressione! Alla fine, riconoscendo tra gli ospiti un nipotino o il figlio di una vicina, si davano da fare per accontententare questa torma vociante: e ci regalavano biscotti Oswego mollicci, caramelle Rossana che si attaccavano ai denti come pece, terrificanti bonboni al miele. Qualcuno, timidamente, chiedeva Ma come si chiama, questa? La Festa di Aulin?"


Giuro, non potrò mai più prescrivere l'antinfiammatorio senza pensare ad Halloween!!!


Le nostre risate sono all'apice. 
Speriamo che il prossimo paziente ritardi un po', perché devo rimettermi a posto...

Un'ultimo ricordo: "La serata, per tutti, si concludeva nella grande casa di Paola: trovavamo torte decorate con ragni e pipistrelli, bicchieri con il bordo coperto da vermi, la videocassetta di Hocus Pocus già pronta nel videoregistratore. Si dormiva tutti insieme, per terra, nei sacchi a pelo".


"Che bello" ricorda Sarina. E aggiunge: "Pensi, dottoressa, che, da allora, ogni anno, la sera di Ognissanti, riguardo quel film..." 

Ridiamo ancora.
Abbiamo entrambe le lacrime agli occhi.
Non sono sicura che dipendano solo dalle risate...

Halloween 2014: mi permettete di andare un po' controcorrente?
La mia crostata di zucca riserva una sorpresa: è una torta salata.

Per il ripieno, mi ha aiutato Maria Bruna, che ringrazio di cuore.
Il suo blog è essenziale, ma estremamente affidabile: in pratica, il suo personalissimo libro di ricette condiviso con noi...

La pasta brisée, invece, è uno dei miei cavalli di battaglia.
Ripieno e crosta, insieme, formano un mix quasi perfetto di croccantezza e morbidezza, di dolce e di salato.

Così, per festeggiare Halloween "a modo mio"... 

"LA CROSTATA (SALATA) DI ZUCCA"
 (ho usato il Bimby / Thermomix)

CHE COSA SERVE?

Per la base:
- 225 gr. di FARINA 00
- 70 gr. di OLIO di RISO
- 4 gr. di SALE
- 70 gr. di ACQUA FREDDA
- ½ cucchiaino di LIEVITO ISTANTANEO

Per il ripieno:
- 100 gr. di PARMIGIANO
- 50 gr. di PANE RAFFERMO
- 3 AMARETTI
- 500 gr. di POLPA di ZUCCA
- 2 UOVA
- 100 gr. di MOSTARDA di MELE
- SALE
- PEPE
- NOCE MOSCATA

Per evitare che la pasta brisée si inumidisca:
2 o 3 cucchiai di PANGRATTATO

Per guarnire:
- ROSMARINO


COME FACCIO?

Preparo la zucca:
1. PRERISCALDO il FORNO (ventilato) a 200°C.
2. CON UN COLTELLO a mandorla (quello che si usa per il parmigiano), a distanza di 5-7 cm. l’uno dall’altro, pratico una serie di piccoli TAGLI su tutta la scorza della zucca.

3. METTO la ZUCCA in FORNO in una teglia coperta di carta forno.

4. CUOCIO per circa UN’ORA (o almeno fino a quando la zucca non risulterà morbida). La lascio raffreddare nel forno.

5. UNA VOLTA che si è RAFFREDDATA, svuoto la zucca della PARTE FILOSA centrale e dei SEMI, ed elimino la SCORZA.


Preparo la base:
1. INSERISCO nel boccale la FARINA 00, l’OLIO, il SALE, il LIEVITO ISTANTANEO: FRULLO per 10-20 secondi a velocità 6.

2. UNISCO l’ACQUA (che deve essere FREDDISSIMA!): IMPASTO per 30 secondi a velocità spiga.

3. STENDO l’IMPASTO in una pirofila piuttosto bassa del diametro di circa 26 cm, risalendo un po’ lungo i bordi.

4. COPRO con PELLICOLA TRASPARENTE e faccio riposare in FRIGO per circa MEZZ’ORA.

Preparo il ripieno:
1. INSERISCO nel boccale il PARMIGIANO, il PANE RAFFERMO e gli AMARETTI: FRULLO a velocità turbo a colpetti successivi fino a che gli ingredienti non saranno triturati

2.AGGIUNGO la ZUCCA, le UOVA e la MOSTARDA. AGGIUSTO di SALE, PEPE, NOCE MOSCATA. FRULLO ancora a colpetti a velocità 6 fino a quando non ottengo un COMPOSTO OMOGENEO.

Assemblo:
1. TOLGO la pirofila dal frigo qualche minuto prima.

2. BUCHERELLO la pasta brisée per evitare che, cuocendo, si sollevi.

3. DISTRIBUISCO sulla pasta brisée 2 o 3 cucchiai di PANGRATTATO per assorbire l’umidità della zucca (in alternativa, posso coprire la pasta brisée con i fagioli da forno, cuocerla per 15 minuti, aggiungere successivamente il ripieno e continuare la cottura come indicato).

4. VERSO il RIPIENO di ZUCCA sulla pasta brisée.

Cuocio:
1. INFORNO e CUOCIO per 30 minuti coperto con alluminio.

2. SUCCESSIVAMENTE, tolgo il foglio di alluminio e COMPLETO la cottura per 40-60 minuti.

3. GUARNISCO con rametti di ROSMARINO.

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venerdì 24 ottobre 2014

LA "MIA" SACHER (DALLA RICETTA DI LUCA MONTERSINO)

Mia mamma l'ha definita "un dolce di alta pasticceria".
La mia tata Manu "la Sacher che non sembra una Sacher".
Il Paffutello non ha espresso alcun giudizio, ma ne ha mangiate due o tre fette.

Fatto sta che la Sacher è il dolce preferito di Carlotta, la mamma del nostro nipotino.
Per questo, ho voluto prepararla in occasione del suo compleanno.

Prima, però, mi sono documentata approfonditamente: internet, blog vari, forum e chat...
Le indicazioni migliori le ho avute direttamente da Luca Montersino e dal suo video.
Confesso che, dopo aver visto il superpasticcere lavorare, volevo abbandonare l'impresa: che preparazione, che manualità!
Il momento di massima depressione, l'ho avuto vedendolo distribuire le codette di cioccolato sul bordo e, soprattutto, osservando con quanta maestria utilizzava il sac a poche per decorare.
Se non conoscete Luca Montersino (e non soffrite di scarsa autostima), consiglio anche a voi di dedicare qualche minuto alla visione del suo filmato.
Io l'ho guardato due volte di seguito, e non è ancora finita...

LA "MIA" SACHER
(dalla ricetta di Luca Montersino, con l'utilizzo di Bimby /Thermomix, planetaria KitchenAid e Fresco Irinox)


CHE COSA SERVE?
(per una tortiera da 20-22 cm.)

- 100 gr. di BURRO (a temperatura ambiente)
- 125 gr. di CIOCCOLATO FONDENTE
- 6 UOVA
- 100 gr. di ZUCCHERO SEMOLATO
- 40 gr. di FARINA 00
- 100 gr. di MANDORLE
- SALE
- LIEVITO VANIGLIATO (1/2 bustina)
- CONFETTURA di ALBICOCCHE (io ho usato la Zuegg)
- GELATINA di ALBICOCCHE (io ho usato la Zuegg)
- 1 busta di GLASSA PRONTA Cameo
- 1 TUBETTO di CIOCCOLATO per decorare
- CODETTE di CIOCCOLATO per decorare


COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il FORNO a 180°C.

2. FRULLO insieme nel Bimby / Thermomix le MANDORLE e la FARINA 00 fino a creare una polvere sottile.

3.  MONTO a NEVE 115 gr. di ALBUMI con 50 gr. di ZUCCHERO SEMOLATO (nella planetaria).

4. SBATTO il BURRO con gli altri 50 gr. di ZUCCHERO SEMOLATO, poi vi aggiungo la polvere di FARINA e di MANDORLE (nella planetaria)

5. UNISCO (uno alla volta) 4 TUORLI e 2 UOVA INTERE e continuo a frullare (nella planetaria).

6. FONDO il CIOCCOLATO nel forno a microonde (a 900W, accendendo/spegnendo il forno più volte di seguito e controllando la situazione in steps successivi). Devono rimanere dei pezzetti non sciolti, che fonderanno mescolando il cioccolato con un cucchiaio.

7.  UNISCO al contenuto della ciotola della planetaria (a mano, con il movimento del macaronage) il CIOCCOLATO fuso e intiepidito.

8. AGGIUNGO il LIEVITO setacciato e mescolo ancora (lo so, non ci andrebbe, ma io lo metto ugualmente...).

9. UNISCO parte degli ALBUMI e mescolo a mano VELOCEMENTE.

10. AGGIUNGO il resto degli ALBUMI e mescolo a mano con la tecnica del macaronage.

11. VERSO l'IMPASTO in una tortiera del diametro di 20-22 cm., ricoperta di CARTA FORNO.

12. CUOCIO per 30 minuti.

13. UNA VOLTA completata la cottura, TOLGO la torta dal forno e la SURGELO nell'ABBATTITORE.

14. DIVIDO il DOLCE in due parti, tagliandolo orizzontalmente (io ho usato l'apposita "dima").

15. STENDO su una delle due parti la CONFETTURA di ALBICOCCHE leggermente riscaldata.

16. RICOMPONGO la TORTA.

17. PREPARO la GELATINA: ne servono circa 100 gr., che vanno diluiti con 3 cucchiai di acqua e successivamente riscaldati su una fiamma media per circa 1 minuto.

18. DISTRIBUISCO la GELATINA sulla superficie della torta e la faccio RAFFREDDARE bene in frigorifero o nell'abbattitore.

19. RISCALDO per qualche minuto la GLASSA, immergendo la busta in ACQUA BOLLENTE (seguendo comunque le indicazioni del fabbricante). Per questa fase, sconsiglio vivamente l'uso del forno a microonde: io stavo per dar fuoco alla mia nuova cucina!!!

20. CON UNA SPATOLA, stendo la GLASSA su tutta la superficie del dolce.

21. DECORO la parte bassa del bordo con le CODETTE di CIOCCOLATO.

22. SCRIVO "SACHER" sulla torta, utilizzando il TUBETTO di CIOCCOLATO per decorare.

23. FACCIO INDURIRE la GLASSA prima di servire.


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